Giorni Felici

Ho un figlio cinestetico

Giorno felice #760

Durante lo scorso weekend ho avuto una folgorazione riguardo Massimo e la sua istruzione e volevo parlarvene meglio, ma ho avuto altre cose da raccontare prima, quindi eccomi qui.

Spulciando tra i diversi blog delle mamme homeschoolers americane ho scoperto che qualcuno di più intelligente di me si è preso la briga di classificare gli studenti in funzione del proprio stile di apprendimento.

Ho scoperto che ci sono tre categorie di studenti: gli studenti uditivi, che apprendono meglio ascoltando qualcuno che spiega; gli studenti visivi, che hanno bisogno di leggere le informazioni o comunque di visualizzarle; e gli studenti cinestetici, che apprendono meglio facendo, muovendosi, toccando.

Ho fatto diversi test, sia in inglese che in italiano e ho scoperto che a me è toccato un figlio cinestetico, ovviamente il caso più difficile da affrontare.

In pratica mio figlio è un tipo che si annoia se deve stare ad ascoltare e basta, non riesce a passare troppo tempo a leggere un capitolo da studiare (con i romanzi è diverso, riesce a concentrarsi anche per periodi più lunghi) e non impara molto se lo costringi a leggere e ripetere. Ma se gli dai da fare qualcosa, lui non solo si entusiasma, ma apprende meglio e in maniera duratura.

Infondo non è quello che diceva anche Confucio?

Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco.

Ecco, con mio figlio è esattamente così e questa cosa mi ha aperto gli occhi su moltissimi aspetti della sua istruzione.

bambini in campagna

A quanto pare i tipi cinestetici sono i più difficili da trattare a scuola, perchè li si usano metodi visivi e uditivi che con lui semplicemente non funzionano, per una questione di conformazione cerebrale, non di maleducazione o iper attività.

Il suo bisogno di muoversi in continuazione è, appunto, un bisogno, non un modo per distrarsi, ma anzi il suo personalissimo modo di tenere alta la concentrazione.

E’ fastidioso, perchè mentre stai spiegando una cosa lui va su e giù per la stanza sulla sua sedia con le ruote ed è irritante, perchè oltre a distrarmi, mi da l’idea che non mi stia ascoltando, tutto preso a muoversi com’è. Invece lui ascolta e impara. E devo farmene una ragione.

Capisco che la sua noia a scuola non era data solo dalla semplicità del programma, ma anche dalla staticità del tutto. Mio figlio, come sospettavo, non è un genio, ma solo un bambino intelligente, che apprende in maniera particolare.

Ecco anche spiegato il perchè anche durante l’homeschooling spesso ha manifestato dei momenti di chiusura mentale, durante i quali sembrava rifiutarsi di collaborare. E’ il metodo che stavo usando, scolastico, statico, visivo ed uditivo, a non essere adatto a lui, non era lui quello sbagliato.

Capite la mia illuminazione?

Ora che so qual’è il problema posso finalmente risolverlo davvero.

Mi sono quindi andata ad informare.

Con i bambini cinestetici bisogna studiare un metodo diverso, in cui la pratica, la manualità devono sempre essere presenti. Bisogna alternare momenti di studio statico ad altri che prevedono un impegno anche sul piano fisico. Scrivere va bene, ma poi bisogna alzarsi e costruire qualcosa, sperimentare, fare, agire. Alternare momenti statici ad altri fisici aiuta a non farlo annoiare e a mantenere alta la sua attenzione.

Consigliano tutti di usare delle Flash Cards, carte che contengono le informazioni e che il bambino può tenere in mano, girare, leggere e memorizzare. Posso costruirle io, devo solo capire come fare, argomento per argomento.

campagna 2

Bisogna poi creare dei modelli, delle mappe, dei disegni che aiutino a memorizzare mentre si fa. E poi cercare di fare lezione sul campo, attraverso uscite a scopo didattico, per musei ma non solo.

Diciamo che ad alcune cose ci ero anche arrivata da sola.

La cartografia gliel’ho insegnata andando a spasso per un paesino con la cartina in mano. Lo porto nei musei appena ne ho la possibilità. Se possiamo andare fuori a vedere o sperimentare, ci andiamo. Per aiutarlo a ripassare stampo delle cose che lui deve ritagliare e incollare sui quaderni, in modo da ricostruire il racconto, per memorizzarlo meglio e in maniera meno noiosa.

E di certo la scelta dell’homeschooling è vincente, con un bambino come lui, perchè ci fornisce tutta la libertà di movimento di cui abbiamo bisogno per aiutarlo ad apprendere meglio e volentieri.

Così ho iniziato a comportarmi in modo diverso.

L’altra mattina abbiamo iniziato a studiare le aree dei poligoni in geometria e alla sua domanda: “Cos’è un metro quadrato?” ho risposto costruendo, con il suo aiuto, un quadrato di lato un metro sul pavimento di casa, con l’aiuto di scotch da pacchi.

mq

Ovviamente lui si è esaltato. Non voleva più uscire dal suo metro quadrato. Ci ha portato il cane, il gatto, il plaid, un tappetino, di tutto. E mi ha detto, tutto felice: “Non dimenticherò mai cos’è un metro quadrato!” e lo avrebbe tenuto li per sempre, nei secoli dei secoli, amen.

Ho iniziato anche a pensare a come studiare cose noiose in modo diverso. Ad esempio l’analisi grammaticale.

Ho scoperto il maestro Bortolato, che ha scritto un libro utilissimo, appena arrivato via Amazon, che si chiama Analisi grammaticale e logica al volo. Strumenti per l’apprendimento intuitivo con il metodo analogico. Il maestro Bortolato ha anche scritto il libro La linea del 20, che è stato adottato dalla maestra di Emma, e che aiuta i bambini con il calcolo veloce e a mente.

In pratica il maestro Bortolato, riguardo la Grammatica, dice che i bambini hanno bisogno di una visione di insieme su tutte le varie parti che compongono una frase. Non si può, secondo lui, spiegare i pronomi o i verbi separatamente rispetto alle altre parti di una frase. Secondo lui una frase è come una ricetta composta da tanti ingredienti e i bambini devono avere a disposizione tanti barattoli, ciascuno pieno di ingredienti, da cui attingere.

analisi grammaticale

Così è arrivato questo libricino, con due strisce colorate piene di barattoli e case e armadi dei verbi, simpatico e coloratissimo. Senza spiegazioni, ma con tante frasi da analizzare. E’ preferibile, a quanto pare, farlo fare a voce alta, piuttosto che in forma scritta, perchè in questo modo possiamo esercitarci sulle stesse frasi più e più volte.

Questa mattina abbiamo subito provato il metodo e non avevo mai visto Massimo così contento di fare analisi grammaticale.

analisi grammaticale

Rispondeva bene, rapidamente, con una certa sicurezza. Non si è annoiato e si è esercitato. Ottimo direi.

Questa mattina, approfittando della mia giornata libera dalla palestra e del fatto che proprio ieri Massimo ha terminato il romanzo che stava leggendo, abbiamo deciso di visitare la biblioteca comunale di un paese qui vicino. Massimo non era mai stato in una biblioteca e ne è rimasto affascinato. Devo dire che gran parte del merito va allo scaffale del reparto Ragazzi pieno di romanzi della collana Piccoli Brividi, che lui sta leggendo con avidità e che in libreria non sono facili da reperire perchè vecchiotti. Ne ha afferrato subito uno, si è tolto la giacca e seduto a leggere senza quasi prendere fiato.

biblioteca

Alla fine ne ha portati a casa due e ha 20 giorni di tempo per restituirli. Ne ho preso in prestito uno anche io, anche se ho appena iniziato Follemente felice (ne ho letto un quarto in un solo pomeriggio). Però ho trovato una copia de Il falò delle vanità di Tom Wolfe e non ho saputo resistere.

Abbiamo iniziato a leggere li in biblioteca e abbiamo proseguito anche a casa, dove, tra l’altro, ci aspettavano due pacchi. Uno da Amazon, contenente il libro di Bortolato, e uno da parte della catena di Book Exchange, non sappiamo da parte di chi, però il libro è bellissimo.

Storia di un cane che insegnò a un bambino la felicità è arrivato insieme ad una shopping bag a tema, che Massimo userà per portare i libri da casa alla biblioteca.

book exchange 3

Come avrete capito, sono carica e motivata, vedo una luce in fondo al tunnel. Vedo mio figlio più sereno, inizia ad apprezzare l’homeschooling più di quanto mi sarei aspettata e anche io mi sto rilassando, perchè stiamo lavorando tanto, a modo nostro. Non ci importa troppo del programma scolastico, quello che ci importa è viverci l’esperienza educativa al massimo e lo stiamo facendo in tanti modi diversi.

La prossima volta che andremo in biblioteca porteremo anche Emma, perchè sia io che Massimo siamo concordi nel pensare che anche lei l’adorerà.

Sono felice.

Stiamo costruendo qualcosa di bello insieme.

Evviva.

 

PS: le foto di Massimo in campagna le ha scattate mio padre, che ultimamente sta coinvolgendo il nipote per curare il piccolo pezzo di terra che abbiamo in collina. Insieme hanno piantato le fave e Massimo è sempre contentissimo di aiutare il nonno con le faccende della campagna, anche se si tratta di tagliare le erbacce e pulire con il rastrello.

6 pensieri riguardo “Ho un figlio cinestetico

  1. È sempre bello cambiare e fare scoperte in corso d’opera… È molto bello quello che hai scoperto, in effetti ognuno di noi ricorda meglio in modi diversi. Io, per dire, ho molta memoria fotografica ma non ho mai avuto molta voglia di studiare sui libri. Il tuo Massimo, in questo modo, trarrà il maggior beneficio, in un ambiente adatto a lui. Complimenti.

  2. Sono davvero felice per voi, mi piace quando fai questi post dove racconti l’evoluzione del percorso che state facendo, credo che possa essere utile anche ad altre persone, anche soltanto per cogliere spunti o adottare qualche tecnica magari da applicare con i propri figli, grazie!
    …e per farti sorridere, pensa che quando ho letto il titolo del post ero sovrappensiero….e nella mia mente perversa e kinghiana (!!!!) avevo capito che tuo figlio era come la bambina di “Firestarters – l’incendiaria”, che invece era pirocinetica!!!! mi ero un attimo preoccupata….
    OK VADO A FARMI UN CAFFE’…..FORTE!!!!

  3. Tanta stima per il tuo operato.
    Oggi mi hai aperto un mondo. Credo che anche mio figlio sia come il tuo, quando studia si deve sempre muovere per concentrarsi, infatti se lo obbligo a star fermo fa più fatica a studiare, l’ho capito leggendo ciò che hai scritto. Non so come ringraziarti. Grazie amica, grazie davvero. Mai più fermo d’ora in poi.
    Io invece sono visiva.

  4. Rispondo solo ora ai vostri commenti, per i quali vi ringrazio tanto, perchè il tempo sembra essere sempre meno.
    Scoprire che esistono diversi stili di apprendimento è stato per me un grandissimo aiuto, soprattutto per Massimo e il percorso che stiamo facendo insieme.
    Sono felice che il solo fatto di parlarne su questo piccolo blog possa aiutare altre mamme che magari sono in difficoltà perchè non riescono a capire i propri figli.
    Mi sarebbe piaciuto che la dritta fosse arrivata dalle maestre, che in teoria dovrebbero essere informate di questa cosa F O N D A M E N T A L E, ma tant’è.
    Grazie a Dio c’è Internet, che è pieno di informazioni utili e di tante mamme che non si fermano di fronte ad un problema, ma cercano di andare a fondo per capire.

  5. Ciao, erano un po’di mesi che non passavo dal tuo blog ed é sempre interessante.
    Volevo solo dirti che é veramente ammirevole vedere il lavoro che stai facendo con tuo figlio. Tutto l’impegno e la dedizione che ci metti per inventarti i passi da fare ogni giorno. Bravissima davvero!

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